Lavorazione lana di alpaca

La lavorazione della lanadi alpaca inizia dalla tosatura. Una tosatura di qualità  permette di ottenere filati migliori. Dopo la tosatura si procede con il lavaggio ed infine la lana viene inserita in un essiccatoio e poi imballata in sacchi di juta. Esistono due tecniche di filatura della fibra di alpaca: la filatura cardata e la filatura a pettine.

Tecniche di filatura della fibra

Le tecniche di filatura della fibra di alpaca sono di due tipi:

  • Filatura cardata;
  • Filatura a pettine.

Prima di procedere con la filatura però è necessario lavare la fibra che deriva dalla tosa. Il lavaggio può essere industriale o a manosenza usare detergenti o saponi visto che la fibra di alpaca presenta pochissima lanolina.

Durante il lavaggio si perde circa li 20% del peso dato che vengono eliminati peli morti, materiale vegetale, polvere e terra. Dopo il lavaggio la flana è pronta per la filatura e viene inserita in sacchi di juta per la conservazione e il trasporto. E’ importante ricordare che la qualità  della fibra dipende non solo da caratteristiche genetiche ma anche dall’alimentazione.

La filatura cardata

La filatura cardata è un tipo di lavorazione della lana di alpaca che utilizza fibre di alpaca e alcuni scarti da lavorazioni intermedie di lane pettinate. Dal processo di cardatura si ottengono fibre di taglio corto e impiegate in genere mischiandole con altre fibre più lunghe. Questo processo è utile per arricchire il filato in termini di qualità  e quantità .

La filatura a pettine

La filatura a pettine trasforma le parti migliori della fibra in filato. Prima del processo di filatura però la fibra viene lavata eliminando le componenti vegetali e successivamente attraverso il processo di pettinatura la fibre corte vengono rimosse. I filati una volta pettinati sono utilizzati per la produzione di capi di abbigliamento sia classico  che a maglia e sono lisci e senza peluria in quanto utilizzano fibre più lunghe. 

Titolazione del filato

La titolazione è un processo di misurazione del filato per la produzione dei tessuti o capi d’abbigliamento. La sezione del filato non è facilmente misurabile dato che la sezione si deforma con facilità  per questo si ricorre alla titolazione.

La titolazione dei filati tiene in considerazione due grandezze: lunghezza (L) e peso (P). Il rapporto tra lunghezza e peso L/P = N è definito metodo indiretto ed è utilizzato per tutti i filati di animali con fibre discontinue. 

Ritorcitura

La ritorcitura è un processo dove due o più capi della fibra vengono ritorti e scaricando la tensione accumulata si attorcigliano assieme, diventando un filo unico definito “bilanciato“. Se un filo però è già  bilanciato sarà  scarico e prima di ritorcerlo sarà  necessario aggiungere o togliere torsione collegandolo ad una ruota per la filatura per aggiungere o togliere torsione. 

Si dovrà  poi aggiungere o togliere la stessa torsione al secondo filo per poter proceder poi alla ritorsione di entrambi per la doppiatura e per ottenere un nuovo filo bilanciato e doppiato. Il processo di ritorcitura avviene durante la fase di filatura della fibra.

La ritorcitura può essere:

  • Nel senso contrario alla torsione dei fili componenti;
  • Nello stesso senso della torsione dei fili componenti;
  • Due fili attorcigliati in senso contrario tra loro e che si ritorcono entrambi nello stesso verso di un o di loro.

La ritorcitura nel senso contrario alla torsione dei fili componenti è la tecnica più utilizzata in quanto garantisce il massimo equilibrio tra la torsione dei fili componenti e la torsione del filo bilanciato.

Produzione accessori di moda

Per produrre abiti o accessori destinati al mercato della moda si deve partire dalla qualità  della fibra. Una fibra con una finezza maggiore di 22 micron è da considerare di non alta qualità . Molto importante è sapere fin da subito il tipo di capo che si vuole realizzare e poi procedere con la lavorazione della lana di alpaca, dato che ognuno di essi presenta e necessita di caratteristiche specifiche.

Tutte le operazioni che riguardano le fasi della filatura come pulizia, cardatura e disgregazione sono strettamente collegate al tipo di prodotto che si vuole realizzare, se pettinato o cardato, titolato o ritorto ed altri eventuali trattamenti accessori. Inoltre la manutenzione e la cura degli abiti prodotti in lana di alpaca non è difficile, è sufficiente valutare e tenere in considerazione alcuni aspetti.

Abbigliamento o accessori a bassa usura

Un tipo di accessorio o capo di abbigliamento caratterizzato da poca usura non richiede filati ritorti a più fili, un esempio sono le sciarpe in lana di alpaca che devono essere leggere garantendo comunque l’effetto termico. Per accessori di questo tipo la fibra migliore è quella di baby alpaca. 

La fibra di baby alpaca ha una finezza molto elevata ma allo stesso tempo i filati di baby alpaca hanno un basso valore di attrito e quindi vengono arricchiti con altre fibre animali di come l’ extrafine Merino o la Seta o vegetali come il cotone (è possibile aggiungere anche fibre sintetiche come la Viscosa).  

Altra caratteristica fondamentale per la lavorazione lana di alpaca per produzione di accessori come sciarpe e capi soggetti a poca usura è la scelta del un filato pettinato titolo da Nm 1/6000 o Nm 1/14000 in avanti per un capo sottile e lucido. Se invece si desidera produrre un capo voluminoso e peloso la scelta ricade su un filato cardato titolo da Nm 1/1500 a Nm 2/6000.

Abbigliamento o accessori a media usura

Accessori come guanti e cappelli in lana di alpaca che sono soggetti ad una media usura, vengono realizzati con filati ritorti a tre fili mescolando gli stessi con altre fibre come per i capi a bassa usura. Per la titolazione vengono scelti filati grossi Nm 2/300 fino a filati fini Nm 2/14000.

Per ottenere capi o accessori di alta qualità  il consiglio è non usare cuciture infatti esistono speciali tecniche e macchine che permettono di ottenere prodotti senza cuciture.

Abbigliamento o accessori a alta usura

Per capi di abbigliamento o accessori sottoposti ad un forte stress ed usura come calze in lana di alpaca la lavorazione della lana di alpaca deve evitare filati cardati. Nella fase di filatura vengono impiegate fibre di alpaca e scarti da lane pettinate. Il filo invece da scegliere è un ritorto a due o tre fili a seconda del tipo di capo che si vuole ottenere. 

Per capi da lavoro come calze per lo sport o attività  gravose è consigliabile usare un filato abbastanza grossopettinato a tre fili 50% alpaca e 50% superfine merino. Il prodotto che si ottiene è un capo morbido, caldo e resistente.